NATALIA RE

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Natalia Re: “Il Mio Intervento alla Conferenza UNAR, durante Settimana d’Azione

Saluto e ringrazio voi tutti, in particolare Mete ed Il CISS Ong ammesse alla XIX Settimana d’Azione contro il Razzismo Promossa dall’UNAR, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Pari Opportunità, che si occupa di diffondere la cultura della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica.

Da Alto Rappresentante del MIG Movimento Italiano per la Gentilezza, membro ufficiale del WKM, porgo i saluti della nostra Ong Internazionale, e vi porto le nostre suggestioni in merito al tema oggetto della settimana.

I livelli di gentilezza nella nostra società denunciamo essere veramente molto bassi. Questo è un grave danno per la vita di ciascuno: viviamo immersi in un ciclo senza fine di negatività, in cui prevalgono la violenza (sia verbale che fisica) e l’arroganza. A subirne i danni maggiori sono le relazioni interpersonali: è difficile instaurare un rapporto equilibrato e costruttivo se alla base manca la gentilezza, mancanza strettamente connessa al disconoscimento della diversità e dunque causa che concorre alla costituzione di comportamenti discriminatori di natura razziale, etnica, ma anche di genere, sociale, educativa e tanto altro.

Secondo il MIG ciò deriva anche dalla negazione del desiderio di ascolto, di prendersi cura dell’altro e di conoscerlo e riconoscerlo. In questi ultimi anni però sta avvenendo un cambiamento di tendenza: la gentilezza è diventata oggetto di un fenomeno di riscoperta. Sempre più persone rifiutano il modello culturale dominante e si sono attivate per riportare luce sul tema della gentilezza e delle conseguenze positive che ha sulle relazioni e sul risanamento dei conflitti.

Sono aumentate le iniziative, i dibattiti, gli studi scientifici con l’obiettivo di aumentare il livello di consapevolezza sull’argomento, e magari di innalzare i livelli di gentilezza della società.

La gentilezza è un atteggiamento che si fonda sull’apertura, verso gli altri e verso l’ambiente esterno. Prevede sollecitudine e desiderio di prendersi cura delle persone, perché ci si preoccupa di instaurare o mantenere con loro un legame non solo civile ma anche premuroso e attento.

Se diventa un pilastro dell’esistenza, la gentilezza si diffonde orizzontalmente, senza gerarchie e senza escludere nessuno: sarò gentile tanto con le persone vicine che con i perfetti sconosciuti. Questo è un antidoto alla paura, alla violenza ed alle discriminazioni.

Il MIG, dunque, si impegna a diffondere la gentilezza attraverso 5 linee direttive ispirate all’11 Global Goal delle nazioni Unite: Giustizia, Sanità, Urbanità Sostenibile, Uguaglianza Globale ed Educazione. Il MIG sarà a vs fianco.

 

“Quando ti viene data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentile, scegli di essere gentile”.